I PRIMI 50 ANNI DELLA TORCIA TRICOLORE

Novembre 1954 – Novembre 2004 Dalla Giovane Italia ad Azione Giovani:mezzo secolo di sogni e battaglie per le giovani generazioni del nostro paese

Articolo di Fabrizio Tatarella*

L’associazione studentesca di azione nazionale Giovane Italia nasce ufficialmente a Roma il 13 e 14 novembre 1954 in occasione del I convegno nazionale degli studenti medi che si tiene nel salone dell’associazione artistica internazionale di Via Margutta.

Come simbolo della Giovane Italia viene scelta una fiaccola tricolore ( in seguito  tramandato alle future organizzazioni giovanili del partito: nel 1972 al Fronte della Gioventù e nel 1996 ad Azione Giovani).

Se il simbolo era coniato ex novo, il nome della Giovane Italia non costituisce una novità, in quanto l’allora Segretario del Raggruppamento giovanile missino, Cesco Giulio Baghino, con una circolare aveva invitato i settori degli studenti medi ad intitolare i propri gruppi, provinciali o comunali, con il predetto nome.

Scopo dichiarato del Segretario del Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori era quello di entrare con maggiore facilità nelle scuole, accantonando la siglia di partito, cosi come era stato già fatto a Palermo (Giovanni Gentile), Bari (Giovani Goliardi), Trieste ( associazione studenti d’Italia), Bolzano ( Sorci Verdi).

Nella circolare vengono tracciate le finalità della Giovane Italia: “ a) risvegliare in tutti gli studenti il senso della patria, riallacciandosi alle gloriose tradizioni nazionali della scuola italiana, b) promuovere attività culturali, scientifiche, ricreative e sportive”

Il convegno di Roma, che sancisce la fondazione della Giovane  Italia quale organismo autonomo nazionale, seppur agganciato al MSI, ed al quale partecipano oltre 200 giovani in rappresentanza delle associazioni provinciali, costituite nelle varie regioni, viene presieduto da Massimo Anderson, primo Segretario Generale, e dal primo Presidente Fabio De Felice.

Il discorso inaugurale è tenuto dallo studente universitario Angelo Nicosia ( in seguito Presidente Nazionale del Fuan).

Nel primo Statuto sono delineati gli scopi e l’organizzazione dell’associazione che si propone : “a) un’energica azione di difesa e valorizzazione della cultura nazionale; b) il promuovere del benessere materiale e morale degli studenti medi”.

La Giovane Italia è strutturata in associazioni provinciali cui fanno capo tutti i nuclei studenteschi esistenti nella provincia e nel capoluogo.

Al vertice dell’associazione ci sono il Presidente Nazionale, eletto dal congresso nazionale, il Segretario Generale e l’Esecutivo Nazionale.

In seguito all’allontanamento di De Felice dal MSI, nel 1955 nuovo Presidente è Angelo Nicosia  che nomina un nuovo esecutivo composto tra gli altri da Giulio Maceratini.

Nel 1957 Fausto Gianfranceschi sostituisce Nicosia e rinnova l’esecutivo della Giovane Italia.

Giuseppe Tatarella, componente l’esecutivo nazionale in qualità di Responsabile del Settore Scuola definisce cosi l’esperienza della Giovane Italia (dallo stesso considerata l’antecedente giovanile di Alleanza Nazionale): “ il vero sindacato  degli studenti di cui difende i diritti, ne porta avanti le esigenze e tenta di comprenderne le problematiche. Rappresentò una doppia contestazione: al sistema dei partiti già imperante ed alla incapacità dei responsabili del mondo scolastico di risolvere i probleemi della gioventù. Fu un contenitore arioso di proposte e di riscoperte di contestazioni; una fucina straordinaria di vivaci ed anarchiche intelligenze, con una coralià di impegno e tensione non più riscontrabili nei successivi movimenti giovanili”.

Il primo documento ufficiale della Giovane Italia è la Carta della Gioventù, elaborata da Julius Evola nel 1951, su cui si basano la dottrina e la finalità dell’associazione: la concezione di vita è quella spiritualistica che si contrappone a quella materialista del marxismo.

Pertanto, il giovane appartenente alla Giovane Italia deve essere dotato di carattere rivoluzionario, deve essere militante e possedere una visione spirituale, eroica ed agonistica della vita.

La Giovane Italia, nel volgere di pochi anni, diventa la più forte organizzazione studentesca, superando, come quantità di iscritti, persino, la Federazione Giovanile Comunista, apre sedi non solo nei capoluoghi, ma anche nelle città di provincia e nei centri minori.

La Giovane Italia organizza e guida le manifestazioni studentesche per l’italianità di Trieste, a favore della rivolta anticomunista di Budapest, per l’intangibilità dei confini italiani in Alto Adige.

Sollecita il miglioramento delle strutture e dei programmi scolastici, si batte contro l’abolizione del latino.

E’ presente anche nel campo sportivo con società dilettantistiche nei settori dell’atletica leggera, della pallacanestro e del calcio.

La Giovane Italia inizierà la sua caduta verticale nella seconda metà degli anni sessanta, in concomitanza con la crescita delle organizzazioni studentesche di sinistra e dei gruppi extraparlamentari.

Il 68 coglierà i vertici della Giovane Italia completamente impreparati, mettendo in crisi il mondo giovanile della destra, tagliato fuori dalle università e dalle scuole.

Falcidiata nei quadri e ridotta nei minimi termini confluirà nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile missina, agli inizi degli anni settanta.

Questa è solo una parte di una grande storia, la Nostra.

Una storia, quella della giovane destra italiana, che volutamente parte dalla nascita della TORCIA TRICOLORE, ma con momenti antecedenti alla stessa: il Fronte dei Giovani e i Nuclei Univeristari, il Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori, con i primi segretari giovanili  Marcello Perina e Roberto Mieville

Una storia con dei momenti più recenti sino a giungere ai giorni attuali: dalla fondazione del Fronte della Gioventù, alla guida dello stesso da parte di Gianfranco Fini, dalla diarchia Gasparri Alemanno, per arrivare al congresso di Rieti, dove nasce Azione Giovani, primo Presidente Basilio Catanoso, ed a quello celebratosi meno di un anno fa a Viterbo, con l’elezione di Giorgia Meloni, la prima ragazza a guidare un movimento politico in Italia

Una storia destinata a continuare........

Una storia che sarebbe opportuno tramandare alle generazioni successive per consentire a quel testimone della storia della nostra nazione, rappresentato idealmente dalla Torcia Tricolore, di continuare a raccontare mille storie ed avventure di tanti ragazzi e ragazze che hanno scelto, e continuano a scegliere, la militanza politica a destra, chi perdendo la vita, chi incontrando una forte ed irresistibile passione, cementata da importanti legami comunitari ed umani.

Sarebbe bello  raccogliere questa storia, la storia di tanti giovani italiani, in grado di rappresentare la parte più attiva delle rispettive generazioni, poichè credevano in qualcosa e speravano di cambiare il mondo, in un libro, anche per lasciare traccia, a chi sicuramente ci sarà dopo di noi, di un modo unico di concepire la politica e la vita.

La Torcia Tricolore è certamente uno dei simboli più longevi della politica italiana; sicuramente quello che non è stato mai sostanzialmente modificato dalle svolte  politiche dei partiti italiani dal dopo guerra ad oggi.

La Torcia Tricolore è l’unico simbolo nel quale si sono riconosciuti tanti giovani italiani appartenenti a generazioni diverse, ma con i medesimi sentimenti di amor patrio.

Herman Hesse asseriva come: “ nessun sentimento, nessuna relazione è stabile e duratura se non gli offriamo il nostro amore, il nostro sangue, la nostra passione, i nostri sacrifici e parte della nostra vita. Il piacere si può acquistare, la passione e l’amore no.”

Soltanto se tutti noi, insieme, doneremo la nostra intera passione e parte della nostra vita a questa storia, e a chi la continuerà dopo di noi, la stessa sarà destinanata a continuare non per anni o per secoli, ma per sempre, per l’eternità!

* Componente Esecutivo Nazionale

.